AL SIG. DIRIGENTE IL COMPARTIMENTO DI POLIZIA FERROVIARIA PER IL LAZIO
Gent.ma Dott.ssa MONALDI,
recentemente personale in servizio presso il Reparto Polfer Termini si è visto recapitare alcune disposizioni di servizio via messaggio telefonico “WhatsApp”.
Ritengo detta modalità, nonché il contenuto del mesaggio, inopportuno ed inadeguato sia nel merito che nella forma.
Nel merito poiché, impartire una disposizione in cui si afferma che : “…i minori in attesa di collocazione, stazionanti nell'area di trattazione provvisoria, devono essere vigilati saltuariamente da personale addetto ai servizi interni…”, mette a grave rischio gli operatori che, dal momento in cui prendono in carico i minori, ne sono direttamente i primi responsabili, in sede civile e penale, della loro incolumità nonché vigilanza.
Nella forma in quanto, come tra l’altro dichiarato nel messagio:“… Nelle more dell’emanazione di disposizioni formali …”, un ordine od una disposizione di servizio deve essere impartita per iscritto, oppure oralmente in maniera diretta al subordinato. Altrimenti si incorre nella violazione di quanto previsto dall’art 66 della Legge 121/81 e dal D.P.R. 782/85.
Chiedo pertanto che le disposizioni e gli ordini impartiti al personale garantiscano piena tutela nell’operato del servizio, non vengano prese in considerazione se non emanati nella maniera corretta e formale. Non si può ritenere valido un messaggio telefonico che può essere soggetto a ritardo di ricezione, mancata lettura ovvero cancellazione dal proprio telefono privato.
In attesa di riscontro si porgono Distinti Saluti.
Il Segretario Generale COISP Roma
Michele SPROVARA